Comunità energetiche: produrre, consumare e scambiare energia generata attraverso fonti rinnovabili

L’importanza delle energie rinnovabili in quest’epoca, in cui il nostro impatto sull’ambiente sta finalmente avendo la giusta rilevanza, è sempre più palese.

È un argomento sensibile che coinvolge ognuno di noi, per cui sono ormai diverse le realtà che si impegnano in una costante ricerca, volta allo sviluppo e all’innovazione che permetta la scoperta di nuove tecnologie, in grado di favorire produzione di energia attraverso fonti rinnovabili. Inoltre, bypassando anche la classica rete di distribuzione, si ottiene anche una evidente riduzione dei costi. 

Comunità energetiche

Nascono così le prime comunità energetiche, ovvero quelle comunità che mirano all’indipendenza energetica sfruttando esclusivamente fonti rinnovabili con un sistema basato sui reali consumi. Uno degli esempi più conosciuti è rappresentato dall’isola di Sifnos in Grecia, che ha mostrato la competitività di questo sistema fondato sulle iniziative locali.

In Italia, la città di Tirano in Lombardia è invece un esempio nostrano: infatti, da tempo questa cittadina si autoalimenta grazie a sistemi ad energia solare, mini-idroelettrico, biomasse e teleriscaldamento. Sfruttare l’ambiente intorno a noi in modo oculato ed intelligente è ciò che caratterizza ogni comunità energetica, che si impegna a trovare delle soluzioni smart per i propri bisogni energetici, limitando l’impatto ambientale e riuscendo anche a portare un risparmio a livello economico.

Fonti rinnovabili

In base alle normative europee ed italiane sono riconosciute come fonti energetiche rinnovabili l’energia solare, eolica, idrotermica, biomassa, geotermica, oceanica, aerotermica, idraulica e gas: oggi parleremo nello specifico della prima tipologia.

L’energia solare viene sfruttata tramite gli impianti fotovoltaici e termici: i primi, tramite dei pannelli appositi, trasformano la luce solare in energia elettrica, grazie a delle celle fotovoltaiche, in cui avviene la conversione in elettricità; gli impianti termici, invece, sono utilizzati principalmente come metodo di riscaldamento, tramite un collettore solare e un fluido termovettore che permettono di sfruttare il calore solare per riscaldare, ad esempio, l’acqua domestica, riducendo così l’utilizzo di gas e di combustibili fossili. 

L’utilizzo di energie da fonti rinnovabili, come nel caso dell’impianto fotovoltaico, permette anche di scambiare l’energia autoprodotta che non si riesce a consumare.

Un esempio concreto è il cosiddetto “scambio sul posto”, che consente l’immissione nella rete dell’energia prodotta in eccesso da un privato - possessore di un impianto fotovoltaico, per poi prelevarla successivamente quando se ne ha bisogno.
Questa soluzione è gestita dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), che si occupa dell’incentivazione e dello sviluppo delle fonti rinnovabili e, nello specifico caso dello scambio sul posto, riconosce un contributo finanziario per il proprietario del fotovoltaico.

Alcune novità

Proprio pochi giorni fa in Italia è stato dato l’ok all’inizio di una fase sperimentale che prevede la libera produzione con un consumo collettivo dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici nei condomini.

Presente nel decreto Milleproroghe, questa norma prevede proprio la creazione di piccole comunità energetiche che si occupano autonomamente della produzione e dello scambio di energia, con l’obiettivo di abbattere le vecchie barriere e trasformare i privati cittadini in “prosumer”, ovvero sia consumatori che produttori.
Ciò incentiva l’utilizzo delle fonti rinnovabili, dando vita ad un nuovo modo di pensare all’energia elettrica.

Team ObiettivoZero

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Crediamo nella cultura del risparmio energetico, nell'utilizzo di fonti rinnovabili che siano in grado di sostituirsi per semplicità ed efficienza agli idrocarburi.

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